L’ultima sera di Hattie Hoffman è romanzo adatto a tutti gli appassionati del genere thriller alla Twin Peaks è infatti ambientato in una rustica e tranquilla cittadina del Minnesota, dove si consuma il brutale omicidio di una giovane liceale aspirante e promettente attrice dal carattere manipolatore e ambizioso. Tutto ruoterà intorno al mistero di questa uccisione che si scioglierà soltanto sul finale e che si intreccerà con la figura di un professore con il quale la studentessa avrà anche una relazione d’amore segreta.
Romanzo che consiglio per la narrazione coinvolgente, per l’interessante studio psicologico dei personaggi e per i tanti richiami letterari presenti.
Hattie è determinata a sfondare come attrice a Broadway. Frequenta l’ambiente delle chat dove inizia una conoscenza, che presto sfocia in un’ardente relazione fisica, con quello che si rivela essere in maniera del tutto casuale il suo professore di letteratura Peter Lund.
Alla soglia dei diciotto anni Hattie non sembra una ragazza della sua età, d’altra parte fatica a socializzare con i suoi coetanei. Hattie è sofisticata, in particolare ama parlare di letteratura ed è una studentessa modello. Sembra nata per fare l’attrice. Per questo ogni giorno veste una parte e recita sul palco della scuola così come nella vita di tutti i giorni.
Peter è colto, sportivo, vegetariano e soprattutto è sposato. Strapiantatato dalla vita di città e trasferitosi in un
piccolo paese rurale Peter vive male la vita di campagna. La relazione imprevista con la sua studentessa Hattie Hoffmann riaccende la fiamma della vita ma è anche la sua maledizione.
In questo scenario c’è in gioco anche Tommy, compagno di scuola e fidanzatino di Hattie, dai modi piuttosto grossolani.
Hattie è decisa a rincorrere il suo sogno pianifica quindi nei minimi dettagli la fuga, che dovrebbe portarla dritta dritta a New York, lontano dalla soffocante Pine Valley. Suo malgrado non farà in tempo a mettere in atto il piano. La notte prima viene uccisa e trovata morta l’indomani in un granaio, pugnalata e sfigurata in volto.
Allo sceriffo Goodman, punto di riferimento della piccola comunità e molto vicino alla famiglia Hoffman,
toccherà l’arduo compito di indagare sull’atroce morte di Hattie.
La narrazione alterna le voci di Hattie, del professor Lund e dello sceriffo Goodman. La lettura è scorrevole e piuttosto coinvolgente.
Hattie è disposta a tutto per raggiungere i suoi scopi. Giovane quanto maliziosa sembra riuscire a tenere in pugno i personaggi chiave anche dopo la sua morte. Abile manipolatrice gestisce i rapporti mandandoli nella direzione che lei desidera. La finzione scenica contamina la realtà e trascina Hattie e chi le gravita intorno in un giallo che si risolverà in modo inaspettato.
Non mi definirei un’appassionata di thriller, sebbene parlando di film prediliga molto il genere, ma avevo letto una recensione su ‘La Lettura‘ che mi aveva incuriosita parecchio. Ho trovato i personaggi ben studiati.
Sebbene alcuni aspetti rispecchino tutto sommato un cliché, sui quali però non vado a soffermarmi per non rischiare di rivelare troppo, L’ultima sera di Hattie Hoffmann è un giallo che piace.
L’ultima sera di Hattie Hoffman
pp 381 – €18
Autrice: Mindy Mejia
Casa Editrice: Einaudi